Archive for settembre 2015

Evento Microsoft #Windows10DayMI

Posted on 26 settembre 2015. Filed under: Senza categoria |

Si è svolto nel Microsoft Innovation Campus di Peschiera Borromeo (MI) il 25 Settembre 2015 l’evento Windows 10 Day, dedicato all’ultima versione di Windows rilasciata il 29 Luglio.

Evento ben fatto e ben organizzato (d’altronde, non ho mai assistito ad un evento male organizzato da Microsoft).

La prima parte è stata una carrellata della storia di Windows, prima ancora che nascesse Windows 1 fino al Windows 10, saltando il Windows 9, mai esistito.

In questa parte, oltre alla carrellata delle varie versioni, si è parlato della “comunione-rivalità” tra i due amici.nemici di sempre: Ibm e Microsoft.

Poi c’è stata la parte con 3 esperti di retrocomputing che hanno raccontato storie e aneddoti di allora, cose che non sapevo e non avevo mai letto da nessuna parte.

Dopo la pausa pranzo, c’è stata la sessione tecnica, con le novità di Windows 10, dalla sicurezza alla distribuzione, e infine Cortana, l’assistente vocale ideato da Microsoft.

Infine, un Challenge coinvolgendo tutti i partecipanti con domande storiche (molte le sapevo ma parecchie anche no) e mi sono divertito molto.

E’ stata allestita anche una mostra museo delle macchine di quei tempi e le scatole con i vari dischetti (Windows 1 è stato distribuito su dischi da 5 pollici e un quarto. Vedendo l’esposizione dei prodotti mi è venuta la pelle d’oca.

E’ stata una bella giornata, come sempre quando vado agli eventi in Microsoft, istruttiva e anche divertente, grazie ai vari speaker ma in particolare a Paolo Pescatore (il conduttore dell’evento) e Erica Barone (oltre alla simpatia, anche molto precisa nella sua sessione e alle risposte che venivano dalla sala). A proposito di domande, ne ho fatta una anch’io su una curiosità che avevo dal 1993 riguardo all’iBM Dos 5.02. Finalmente dopo 22 anni e mezzo ho avuto la risposta.

Chiudo questa recensione sull’evento con qualche fotografia.

 

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IoT: La nostra prima app

Posted on 23 settembre 2015. Filed under: Senza categoria |

Terzo articolo introduttivo sull’ Internet of Things, scritto con la collaborazione di Carmelo La Monica.

In questo articolo proveremo a far lampeggiare un Led, precisando che normalmente far accendere o lampeggiare un led non è considerato IoT, ma serve per dare un introduzione e un idea su come sviluppare future applicazioni o prototipi con Raspberry Pi2.


Circuito elettronico.

Il materiale che ci serve lo trovate nella seguente immagine:

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  • 1 LED del colore che volete (Rosso, verde o giallo)
  • 1 Resistenza a 220 Ohm.
  • 2 cavi connettori
  • 1 Breadboard

Il collegamento finale lo vedete nelle seguenti foto:

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Qui di seguito trovate lo schema elettronico del circuito. Premetto che per creare un circuito o disegnarlo, sono necessari per mia esperienza personale, oltre un software dedicato, delle basi sulle parti hardware e basi di elettronica, diversamente il mio consiglio è dedicarsi allo sviluppo del codice e lasciare a terzi i compiti precedenti.

 

FIGURA 1

Dall’immagine precedente, notiamo che abbiamo due cavi, uno di colore nero e uno rosso. Il cavo di colore nero che rappresenta lo zero volt lo colleghiamo sul pin GPIO5 corrispondente al pin 29 che troviamo sulla GPIO della scheda Raspberry Pi2. Il cavo rosso sul pin 3.3V PWR corrispondente al pin 1. Di seguito la piedinatura del connettore GPIO così da agevolarci per il collegamento.

FIGURA 2

 

Cosa importante, il Diodo Led per funzionare, deve essere collegato in maniera corretta, ossia il katodo (lo si riconosce perché è il piedino più corto) va collegato sullo zero volt, l’anodo ossia l’altro piedino sul positivo, che in questo caso sarà dato dal pin 3.3V PWR. Un errato cablaggio non permetterà al Diodo led di funzionare, e potrebbe danneggiare il componente, la resistenza è importante perché generalmente un Diodo Led funziona ad una tensione di circa 3,3v dc, in questo caso la resistenza fa si che vi sia una caduta di tensione necessaria e fornire così la tensione corretta.

 

Impostazione del pc in modalità sviluppatore.

Una cosa che va eseguita prima di mettersi a sviluppare codice è impostare la modalità “sviluppatore” del nostro pc. La procedura è semplice. Puntiamo il mouse sull’icona delle notifiche come mostrato in figura.

FIGURA 3

Alla successiva finestra di dialogo, selezionare “Tutte le impostazioni”.

FIGURA 4

Saremo condotti alla schermata seguente, selezioniamo il comando “Aggiornamento e sicurezza”.

FIGURA 5

Alla schermata seguente andiamo a selezionare il comando “Per sviluppatori”, e andiamo a selezionare la voce “Modalità sviluppatore.

FIGURA 6

Apparirà una finestra di dialogo dove dobbiamo confermare mediante tasto “Si” l’attivazione di tale modalità.

FIGURA 7

Diamo conferma e abbiamo abilitato il nostro pc per lo sviluppo.

FIGURA 8

Ora siamo pronti per creare il nostro primo progetto IoT.

 

Creazione del progetto.

Prima di iniziare con lo sviluppo, dobbiamo ancora scaricare ed installare la libreria Windows IoT Core Project Templates che trovate a questo link. In questa libreria troverete tutto il necessario per lo sviluppo su Raspberry Pi2, che vedremo in seguito nel corso dell’articolo. Apriamo ora Visual Studio, e creiamo un nuovo progetto Universal Windows App, in c#.

1

 

Dobbiamo a questo punto aggiungere  una Reference all’ sdk Windows IoT Exstension for the UWP, come nella figura seguente.

2

Aggiungiamo ora nella Grid dello Xaml il seguente codice:

<StackPanel HorizontalAlignment="Center" VerticalAlignment="Center">

    <Ellipse x:Name="LED" Fill="LightGray" Stroke="White" Width="100" Height="100" Margin="10"/>

    <TextBlock x:Name="GpioStatus" Text="Waiting to initialize GPIO…" Margin="10,50,10,10" TextAlignment="Center" FontSize="26.667" />

    <Button Name="AccendeSpegneLEDButton" Content="Accendi LED" HorizontalAlignment="Center" Click="AccendeSpegneLEDButton_Click"/>

</StackPanel>

Mentre nel code-behind mettiamo il seguente codice:

// Copyright (c) Microsoft. All rights reserved.

using System;
using Windows.Devices.Gpio;
using Windows.UI.Xaml;
using Windows.UI.Xaml.Controls;
using Windows.UI.Xaml.Controls.Primitives;
using Windows.UI.Xaml.Media;

namespace LedOnOff
{
    public sealed partial class MainPage : Page
    {
        private const int LED_PIN = 5;
        private GpioPin pin;
        private GpioPinValue pinValue;
        private SolidColorBrush yellowBrush = new SolidColorBrush(Windows.UI.Colors.Yellow);
        private SolidColorBrush grayBrush = new SolidColorBrush(Windows.UI.Colors.LightGray);

        public MainPage()
        {
            InitializeComponent();
            InitGPIO();
        }

        private void InitGPIO()
        {
            var gpio = GpioController.GetDefault();

            // Show an error if there is no GPIO controller
            if (gpio == null)
            {
                pin = null;
                GpioStatus.Text = "Non c’è il GPIO controller su questo device.";
                return;
            }

            pin = gpio.OpenPin(LED_PIN);
            pinValue = GpioPinValue.High;
            pin.Write(pinValue);
            pin.SetDriveMode(GpioPinDriveMode.Output);

            GpioStatus.Text = "GPIO pin correttamente inizializzati.";

        }

        private void AccendeSpegneLEDButton_Click(object sender, RoutedEventArgs e)
        {
            if (pinValue == GpioPinValue.High)
            {
                pinValue = GpioPinValue.Low;
                pin.Write(pinValue);
                LED.Fill = yellowBrush;
                AccendeSpegneLEDButton.Content = "Spegni LED";
            }
            else
            {
                pinValue = GpioPinValue.High;
                pin.Write(pinValue);
                LED.Fill = grayBrush;
                AccendeSpegneLEDButton.Content = "Accendi LED";
            }

        }
    }
}  

 

Terminata la parte di codice, prima di eseguire il test dell’applicazione, ci sono un paio di cose da vedere. La prima essendo che stiamo sviluppando su Raspberry Pi2, è quella di impostare la compilazione in modalità ARM. Lo si può eseguire dal menù a tendina come presente in figura.

FIGURA 9

 

In riferimento all’immagine precedente, noterete che è attivata l’esecuzione come “Computer remoto”. Questo perché vogliamo eseguire l’applicazione sulla scheda Raspberry Pi2. Selezionate questa modalità, e alla schermata seguente andiamo a selezionate il device e l’indirizzo ip della Raspberry Pi2. Deselezionando l’autenticazione, in alternativa è possibile modificare queste impostazioni, selezionando il progetto, tasto destro del mouse, selezioniamo il comando “Proprietà” e subito dopo “Debug”, saremo condotti nella seguente schermata.

FIGURA 10


Esecuzione dell’applicazione.

Possiamo ora procedere con l’esecuzione della nostra prima applicazione. Tasto F5 e se abbiamo fatto tutto correttamente il nostro LED si accenderà dopo aver cliccato sul pulsante, come possiamo vedere dalle seguenti immagini.

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Finisce qua questa prima serie dedicata all’IoT. Sempre con la collaborazione di Carmelo, nei seguenti articoli descriveremo il funzionamento del Kit dei 37 sensori per Arduino e vedremo come convertirli per la Raspberry Pi 2. Vedremo poi anche come portare questi dati su un database, elaborarli e ottenere il dato che ci serve per fare business.

Alla prossima…

Articolo scritto da Piero Sbressa (www.crystalweb.it) e Carmelo La Monica, Microsoft Contributor (http://community.visual-basic.it/carmelolamonica/default.aspx)

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Aggiornamento da Windows 8.1 Pro a Windows 10

Posted on 20 settembre 2015. Filed under: Senza categoria |

In questo articolo vediamo l’aggiornamento a Windows 10 Pro su un pc dove c’è installato Windows 8.1 Pro.

Vedremo le differenze sia per l’installazione da DVD che dall’aggiornamento tramite Windows Update e la relativa icona di notifica.

Le caratteristiche del pc le vedete nella seguente schermata.

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Mettiamo su il DVD di Windows 10 (in questo caso a 64 bit), dopo averlo scaricato da MSDN e  masterizzato.

Lanciamo il setup (io per scrupolo l’ho lanciato come Amministratore).

Appariranno prima due finestre informandoci che sta lavorando…

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Apparirà al termine di questa fase, la seguente schermata:

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Consigliamo di scaricare e installare gli aggiornamenti e mettiamo la spunta per contribuire a migliorare l’installazione di Windows. Procediamo.

 

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Vediamo ora l’installazione dalla notifica. Facendo doppio click sulla notifica di Windows 10 vedremo questa schermata:

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Come possiamo vedere l’aggiornamento a Windows 10 è già stato scaricato, come possiamo vedere anche dall’esistenza della cartella su c:\$Windows.~BT

Guardo cosa succede su Windows Update e mi conferma che il computer è pronto per l’installazione di Windows 10.

La schermata di notifica porta direttamente a Windows Update, quindi una procedura è già persa.

 

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Adesso abbiamo quindi 3 modi diversi per installare Windows 10, voglio vedere se e quando le procedure si uniranno in una sola.

 

Inizio con la procedura della notifica di Windows 10

e poi proseguiamo passo passo con i tre metodi, finche non inizia l’installazione vera e propria.

 

Mi parte ancora il download di Windows 10, seppur fosse già stato scaricato, comunque lo lascio proseguire.

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Come potete vedere la procedura da Windows Update si interrompe e non partirà finché non viene chiusa la procedura dal DVD.

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Chiusa la procedura dal DVD possiamo procedere con Windows Update e useremo questa.

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La procedura dal DVD è andata a cancellare il download già effettuato da Windows Update e forzando ancora il download si blocca perché è aperta la procedura dal DVD.

 

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Da questo punto quindi la procedura diventa unica.

Tra l’altro se a questo punto rilanciamo la procedura su DVD ci verrà mostrata questa finestra:

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Ovviamente riavviando il pc, l’aggiornamento tramite Windows Update si blocca mostrando l’errore visto prima.

 

Quindi sarà impossibile che le due procedure vadano in contemporanea.

Procediamo quindi con quella di Windows Update.

 

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Dopo alcune ore, finalmente l’aggiornamento è completato.

 

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Ho dovuto poi correggere manualmente la risoluzione dello schermo e altre opzioni andate sparite.

Ma nel complesso c’è tutto e funziona tutto. Devo dire che è stata sicuramente un’ottima scelta l’installazione di un sistema operativo tramite Windows Update. Non esiste il rischio di perdere dati o programmi, cosa che sarebbe potuta succedere con l’installazione tramite DVD.

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IoT: installazione e configurazione di Windows 10 Iot Core su Raspberry Pi 2

Posted on 20 settembre 2015. Filed under: Senza categoria |

In questo secondo articolo, scritto con la collaborazione di Carmelo La Monica dedicato all’IoT, dopo aver introdotto cosa è l’IoT (https://pieer11.wordpress.com/2015/09/19/introduzione-ad-internet-of-things-windows-10-iot-core-e-raspberry-pi2-it-pro-developer/) vedremo come scaricare, installare e configurare Windows 10 IoTCore su una Raspberry Pi2.

Per chi non sapesse cosa è la Raspberry Pi2, è un microcomputer, con 4 porte USB, 1 presa LAN, 1 presa HDMI più le prese per l’alimentazione e lo slot della Mini SD.

La versione 2 è uscita in primavera ed è pienamente compatibile con Windows 10 IoT Core.

Iniziamo, prima di procedere, a preparare il materiale che ci servirà.

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1) Ovviamente la Raspberry Pi2

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2) Tastiera e mouse USB (o anche in una sola USB come nel mio caso)

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3) Cavo Ethernet

4) Cavo HDMI per vedere lo schermo della Raspberry Pi2

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5) Cavo di alimentazione 5V

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6) Scheda Micro SD da almeno 8 GB con adattatore

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Possiamo iniziare ad attaccare i cavi alla scheda, ma non ancora quello di alimentazione (poiché, non essendoci interruttore, la Raspberry Pi2 si avvierà immediatamente).

Dobbiamo prima preparare il “disco” che conterrà il sistema operativo.

Il pc che preparerà il disco per la Raspberry Pi2, dovrà avere necessariamente installato Windows 10.

Per preparare la micro SD, dobbiamo come prima cosa scaricare la ISO di Windows 10 IOT Core.

Ci colleghiamo a questo sito internet: http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=616847 per scaricare la ISO.

Una volta salvato il file (IOT Core RPi2.ISO), ci facciamo doppio click. Automaticamente si monterà un drive virtuale con il file Windows_10_IoT_Core_RPi2.msi da installare.

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Installiamo quindi il file Windows_10_IoT_Core_RPi2.

Quando l’installazione è completata,troveremo un file in C:\Program Files (x86)\Microsoft IoT\FFU\RaspberryPi2 chiamato flash.ffu

Ricordarsi a questo punto di espellere il CD virtuale.

Siamo ora pronti per mettere Windows 10 IoT Core all’interno della Micro SD.

Cerchiamo WindowsIoT nel sistema

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e apriamo WindowsIoTImageHelper

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Inseriamo la nostra micro SD nello slot e click con il mouse sul pulsante Refresh.

ATTENZIONE: la seguente procedura cancellerà tutto il contenuto del disco.

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Selezioniamo ora il percorso di dove si trova flash.ffu e quindi clicchiamo su “Flash”

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La procedura parte e dopo qualche minuto viene completata.

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Terminata la procedura, possiamo estrarre la scheda micro SD (ricordandoci sempre di fare prima la procedura di espulsione dispositivi).

Mettiamo quindi la micro SD nello slot della Raspberry Pi2, e possiamo adesso collegare alla rete elettrica la nostra scheda.

Se abbiamo fatto tutto correttamente nei passaggi precedenti, dovremo vedere una schermata come questa:

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Vogliamo ora personalizzare qualche opzione, come ad esempio il nome del computer.

Dobbiamo usare lo strumento che usano quotidianamente gli it-pro (io sono un dev): Powershell

 

Avendo Windows 10 installato, Powershell è già incluso nel sistema e non c’è bisogno di scaricarlo.

Apriamo quindi una sessione di Powershell ISE, come Amministratore, dalla casella di testo di ricerca.

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Si aprirà Powershell:

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Poiché dovremo gestire una macchina da remoto, dobbiamo come prima cosa avviare il servizio relativo. Quindi digitiamo in Powershell net start WinRM

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Dobbiamo prima assicurarci che il dispositivo sia visibile nella rete.

Possiamo pingare sull’indirizzo ip che compare nella schermata sopra, oppure usare un tool chiamato Windows IoT Core Watcher, che farà vedere le schede disponibili sulla rete.

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A questo punto digitiamo in Powershell il seguente comando

Set-Item WSMan:\localhost\Client\TrustedHosts -Value <machine-name or IP Address>

dove al posto <machine-name or IP Address> dovremo digitare l’indirizzo ip o il nome della macchina. Nel mio caso, il comando sarà:

Set-Item WSMan:\localhost\Client\TrustedHosts -Value 192.168.1.50

Verrà fuori una finestra come nella figura seguente, alla quale risponderemo Si

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Possiamo ora finalmente connetterci alla Raspberry Pi2, tramite questo comando:

Enter-PSSession -ComputerName <machine-name or IP Address> -Credential <machine-name or IP Address or localhost>\Administrator

dove andremo a metterci il nostro ip o il nome della macchina:

Enter-PSSession -ComputerName 192.168.1.50 -Credential 192.168.1.50\Administrator

 

Chiederà una password:

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Di default è p@ssw0rd ma possiamo sempre cambiarla in seguito.

L’operazione può durare anche diverse decine di secondi. Dobbiamo essere pazienti e aspettare.

Se abbiamo fatto tutto correttamente saremo ora connessi alla Raspberry Pi2.

Ce ne accorgiamo perché all’inizio della riga avremo l’indirizzo ip del dispositivo (o il suo nome).

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Per cambiare il nome del dispositivo, procediamo con il dare i seguenti comandi:

setcomputername <new-name>

Dove al posto di <new-name> metteremo il nuovo nome.

Bisognerà quindi riavviare il dispositivo con

shutdown /r /t 0

e infine riconnetterci in remoto con

Set-Item WSMan:\localhost\Client\TrustedHosts -Value <new-name>

Se vediamo ora la schermata col nome nuovo, vuol dire che abbiamo fatto le cose correttamente.

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Finisce qua il secondo articolo introduttivo su Windows 10 IoT e RaspBerry2.

Siamo ora pronti a creare la nostra prima App IoT, che vedremo nel terzo articolo.

Articolo scritto da Piero Sbressa (www.crystalweb.it) e Carmelo La Monica, Microsoft Contributor (http://community.visual-basic.it/carmelolamonica/default.aspx)

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Prima app con Xamarin

Posted on 19 settembre 2015. Filed under: Senza categoria |

Con questo articolo inizieremo una serie di articoli su Xamarin.

Come credo che sappiate, Xamarin è uno strumento per creare applicazioni per iOs, Android e Windows Phone (ora Universal App).

Con l’uscita di Visual Studio 2015, lo scorso 20 Luglio, Xamarin, che è anche l’azienda che ha creato questo tool, ha fatto in modo di rendere disponibili i template per Visual Studio. Questo significa che se siete già utilizzatori di Visual Studio, potete utilizzare la stessa interfaccia fino a oggi usata, per creare applicazioni per tutti e tre i principali mondi mobile.

Vediamo quindi come creare App su Xamarin tramite Visual Studio.

Una volta scaricato e installato il prodotto (c’era una promozione nell’Agosto 2015 per averlo gratis) apriamo Visual Studio 2015.

Creiamo una nuova App col template Blank App, sotto la voce “Mobile Apps” chiamata “MiaPrimaAppXamarin”, come nella figura seguente

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Si ricorda che per testare l’app su iOs, bisogna avere un Mac, cosa che ora mi è mancante.

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Una volta creata l’app, abbiamo queste finestre:

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Gurdiamo ora “Esplora soluzioni”.

Vediamo che ha creato 4 progetti (Droid,iOS, Windows Phone più la parte in condivisione)

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Il progetto Windows Phone siamo già abituati a gestirlo (non cambia praticamente nulla, solo la root).

Ecco un esempio di Xaml:

<winPhone:FormsApplicationPage
    x:Class="MiaPrimaAppXamarin.WinPhone.MainPage"
    xmlns="http://schemas.microsoft.com/winfx/2006/xaml/presentation"
    xmlns:x="http://schemas.microsoft.com/winfx/2006/xaml"
    xmlns:phone="clr-namespace:Microsoft.Phone.Controls;assembly=Microsoft.Phone"
    xmlns:shell="clr-namespace:Microsoft.Phone.Shell;assembly=Microsoft.Phone"
    xmlns:d="http://schemas.microsoft.com/expression/blend/2008"
    xmlns:mc="http://schemas.openxmlformats.org/markup-compatibility/2006"
    xmlns:winPhone="clr-namespace:Xamarin.Forms.Platform.WinPhone;assembly=Xamarin.Forms.Platform.WP8"
    mc:Ignorable="d"
    FontFamily="{StaticResource PhoneFontFamilyNormal}"
    FontSize="{StaticResource PhoneFontSizeNormal}"
    Foreground="{StaticResource PhoneForegroundBrush}"
    SupportedOrientations="Portrait" Orientation="Portrait"
    shell:SystemTray.IsVisible="True">
</winPhone:FormsApplicationPage>

 

Anche nel code-behind qualcosa cambia, ma di poca importanza.

public partial class MainPage : global::Xamarin.Forms.Platform.WinPhone.FormsApplicationPage
{
    public MainPage ()
    {
        InitializeComponent ();
        SupportedOrientations = SupportedPageOrientation.PortraitOrLandscape;

        global::Xamarin.Forms.Forms.Init ();
        LoadApplication (new MiaPrimaAppXamarin.App ());
    }
}

La gestione del progetto poi non cambia, possiamo aggiungere controlli e codice come già siamo abituati a farlo.

 

Apriamo ora MainActivity.cs del progetto Droid. Il codice che ci verrà mostrato sarà questo:

using System;

using Android.App;
using Android.Content.PM;
using Android.Runtime;
using Android.Views;
using Android.Widget;
using Android.OS;

namespace MiaPrimaAppXamarin.Droid
{
    [Activity (Label = "MiaPrimaAppXamarin", Icon = "@drawable/icon", MainLauncher = true, ConfigurationChanges = ConfigChanges.ScreenSize | ConfigChanges.Orientation)]
    public class MainActivity : global::Xamarin.Forms.Platform.Android.FormsApplicationActivity
    {
        protected override void OnCreate (Bundle bundle)
        {
            base.OnCreate (bundle);

            global::Xamarin.Forms.Forms.Init (this, bundle);
            LoadApplication (new MiaPrimaAppXamarin.App ());
        }
    }
}

 

 

Infine il progetto iOS avrà questo codice:

using System;
using System.Collections.Generic;
using System.Linq;

using Foundation;
using UIKit;

namespace MiaPrimaAppXamarin.iOS
{
    public class Application
    {
        // This is the main entry point of the application.
        static void Main(string[] args)
        {
            // if you want to use a different Application Delegate class from "AppDelegate"
            // you can specify it here.
            UIApplication.Main(args, null, "AppDelegate");
        }
    }
}

 

Eseguiamo l’app per Windows Phone

La prima volta ci sarà mostrata questa schermata.

image

Inseriamo le nostre credenziali e procediamo

e vediamo che è tutto come già siamo abituati a fare.

 

image

 

Il codice è quello del progetto condiviso:

public App ()
{
    // The root page of your application
    MainPage = new ContentPage {
        Content = new StackLayout {
            VerticalOptions = LayoutOptions.Center,
            Children = {
                new Label {
                    XAlign = TextAlignment.Center,
                    Text = "Welcome to Xamarin Forms!"
                }
            }
        }
    };
}

 

 

Mettiamo ora come progetto di avvio l’app Droid e la lanciamo.

Notiamo degli errori di compilazione che spariranno solo dopo aver fatto il login al nostro account su xamarin, dall’interno di Visual Studio.

 

Poi parte l’emulatore

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Mi vengono poi degli errori di distribuzione, ma poi vedrò come risolverli.

L’importante è che l’emulatore parta. Attenzione a non tenere aperte troppe finestre.

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Vediamo ora su iOS.

Appare questo.

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Ovviamente perchè non siamo connessi ad un Mac.

 

Abbiamo finito con questa prima carrellata su Xamarin.

Questo è stato solo il primo sguardo e condivido la mia esperienza. Sono come dire commenti a caldo sulla mia prima esperienza con xamarin.

Nelle prossime settimane lo studierò per bene e se riuscitrò a risolvere il problema con Android ne scriverò la soluzione o i link che spiegano come fare.

Alla prossima.

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Introduzione ad Internet of things – Windows 10 IoT Core e RaspBerry pi2: It Pro + Developer

Posted on 19 settembre 2015. Filed under: Senza categoria |

Con questo articolo iniziamo una serie di articoli, scritti con la collaborazione di Carmelo La Monica. Vedremo come installare, configurare e programmare Windows 10 su un dispositivo Rasperry pi2. E nei successivi articoli scriveremo e condivideremo gli esperimenti che faremo di volta in volta.

Vedremo quindi la parte da sistemista con il download e l’installazione di Windows 10 IoT Core e la parte da sviluppatore, per creare un’applicazione di base che gestirà l’accensione e spegnimento di un LED.

Il tutto partendo da zero. Anzi, partiamo dal “C’era una volta”.

Ovviamente partiremo dalla teoria per arrivare a mettere le cose apprese in pratica.

Teoria: Cosa è l’IoT?

E’ l’acronimo di “Internet of things”, ossia “Internet delle cose”. E cosa significa?

Nel 2020 avremo x milioni di dispositivi connessi ad Internet. Tra computer, portatili, tablet e sempre più smartphone. Persino le automobili ora si connettono per avere le informazioni su meteo e traffico.

Non è ancora chiaro? Nessun problema, facciamo un esempio pratico.

Facciamo finta di fare footing: abbiamo bisogno di controllare il battito cardiaco e la pressione in tempo reale. Abbiamo quindi bisogno che questo dato sia disponibile e possa essere elaborato.

I campi di utilizzo sono vasti e infiniti, dalla domotica alla robotica, aprire le tapparelle in remoto etc etc.

Qua una figura che rappresenta meglio la questione:

Ma la domotica e robotica esiste da decenni, allora dove sta la novità? Allora Internet non era disponibile per la gente comune, il telefono senza fili non era neanche in progettazione. Oggi, con poche decine di euro ti porti a casa uno smartphone, connesso ad Internet 24 ore su 24 a pochi euro alla settimana e con qualche decina di euro ti porti a casa un microcomputer che come caratteristiche poi non ha nulla da invidiare ai veri pc.

Detto questo si capisce perché oggi tutti parlano di IoT e lo sviluppo di prototipi prosegue a un ritmo incredibile.

Quindi se oggi ci sono 25 gradi lo sappiamo grazie ai sensori portatili che quotidianamente ci circondano. Non dobbiamo mettere il termometro a mercurio sul balcone per sapere dopo dieci minuti la temperatura reale. Io da bambino facevo così…

Grazie a questi sensori abbiamo un dato: cosa ce ne facciamo di questo dato? IoT significa anche che l’informazione mi deve produrre business. Ci sono 25 gradi. Bene. E ora? Per produrre business, questo dato deve essere prima di tutto inviato in un server di database (Microsoft Aure, ma non solo), elaborato e quindi darmi una tendenza, fare un qualcosa. Se io fossi un produttore di condizionatori, grazie all’IoT potrei capire quanti ne devo far produrre ed ecco quindi che mi ha fatto poi risparmiare sui costi e quindi grazie all’IoT ho guadagnato, mi ha fatto fare business.

Esempi come questi ce ne sono di decine e decine. Ma poiché noi ci interessiamo di cose tecniche, vedremo quindi di fare uno di questi esempi. Lo studieremo e lo metteremo in pratica.

Ma per iniziare dobbiamo avere alcune cose sottomano. Anche, poiché siamo pro-Microsoft, useremo le tecnologie che ci mette a disposizione Microsoft. Possiamo usare anche tecnologie non Microsoft, l’IoT non dice che bisogna usare quel prodotto o un altro. Il giro è sempre quello: il sensore mi dà l’informazione, lo memorizzo in un database, lo elaboro e mi dà l’informazione da vendere o da usare per fare business.

Questo primo articolo introduttivo è terminato. Sapete ora cosa è l’IoT e a cosa serve. Dal prossimo articolo inizieremo la pratica, con l’installazione e la configurazione del sistema operativo su un micro pc.

 

 

Articolo scritto da Piero Sbressa (www.crystalweb.it) e Carmelo La Monica, Microsoft Contributor (http://community.visual-basic.it/carmelolamonica/default.aspx)

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